Patro di Moncalvo nel cuore del Monferrato
La Primavera e l'Inverno sono due stagioni completamente opposte che non sono mai riuscite a trovare la corretta armonia per andare d'accordo. Fortunatamente esse non devono convivere, infatti, quando compare una deve umilmente ritirarsi l'altro.
Un giorno il signor Inverno si trovò faccia a faccia con la giovane signorina Primavera. L'anziana stagione, con quella sua aria sapiente prese a dire: "Mia cara amica, tu non sai essere decisa e determinata. Quando giunge il tuo periodo annuale, le persone e gli animali ne approfittano per precipitarsi fuori dalle loro case o dalle loro tane e si riversano in quei prati che tu, con tanta premura, hai provveduto a far fiorire. Essi strappano i giovani arbusti, calpestano senza pietà l'erba e assorbono ogni sorso di quel sole splendente che, col tuo arrivo diventa più caldo. I tuoi frutti vengono ignobilmente raccolti e divorati e infine, con il baccano e la cagnara che tutti fanno, non ti permettono neppure di riposare in pace. Invece io incuto timore e rispetto con le mie nebbie, il freddo e il gelo. La gente si rintana in casa e non esce quasi mai per paura del brutto tempo e così mi lascia riposare tranquillo".
La bella e dolce Primavera, colpita da quelle parole, rispose: "Il mio arrivo è desiderato da tutti e le persone mi amano. Tu non puoi nemmeno immaginare cosa significhi essere tanto apprezzati. E' una sensazione bellissima che non potrai mai provare perché con il freddo che porti al tuo arrivo anche i cuori più caldi si raggelano".
L'inverno non disse più niente e si fermò a riflettere. Forse, essere ammirati ed amati dagli altri, poteva anche essere una bella sensazione.
Chi siamo
Piero classe 1937, ha mani grandi da contadino e occhi chiari che hanno sempre guardato lontano. Ha conosciuto gli orrori della guerra da bambino e subito dopo ha vissuto da vicino il fenomeno dello spopolamento delle campagne. Il richiamo delle città, delle fabbriche e del posto fisso è stato fortissimo e a rimanere sulla terra e credere nella propria terra sono rimasti in pochi.
Gilda, la moglie è venuta dal Sud, dalla sua Irpinia dove la vita della gente dei campi si era fatta ancora più grama. Gli ulivi al suo paese c’erano e disegnavano la campagna assolate con le loro chiome argentate, ma Gilda non avrebbe mai pensato che il suo destino si sarebbe incrociato ancora una volta con gli ulivi anche al Nord.
Nel 1964 è nato Valentino, stesso amore per la terra dei genitori, stessa curiosità e stessa voglia di guardare oltre. E’ stato tra i fondatori dell’Associazione Piemontese Olivicoltori (ASSPO) che ha radunato i pionieri della rinata olivicoltura subalpina.
Gli esordi non sono stati facili. Un Extravergine piemontese stimola la curiosità, ma Valentino fin dall’inizio ha voluto essere preso in considerazione soprattutto per la qualità dei suo olio.
Le origini dell’Azienda Agricola Veglio a conduzione famigliare, che si estende su un territorio di circa dodici ettari risalgono al lontano 1921. La cascina si trova nel comune di Moncalvo, Frazione Patro, in località Coletto, sul dorsale delle colline del Monferrato, dove il terreno è caratterizzato da una conformazione ad anfiteatro e dall’esposizione a Sud - Sud/Ovest. Oggi l’azienda si dedica prevalentemente all’olivicoltura, con un impianto di circa 1200 olivi, dislocati su circa cinque ettari. Le cultivar presenti sono 14, quelle più numerose sono Leccino, Maurino, Carboncella, Grignan, Moraiolo, Frantoio, Leccio del Corno e Picholine. Tutte le coltivazioni vengono effettuate nel pieno rispetto dell’ambiente secondo le regole di basso impatto ambientale.
www.antoninodemaria.it
Hanno detto di noi
Articoli online
www.atnews.it del 20 Novembre 2015
La stampa del 08 Dicembre 2014
Gambero Rosso del 1 Febbraio 2012
ristodoc.com (Flos Olei 2011 - guida ai migliori extravergine del mondo)
Articoli su giornali (per leggere gli articoli che ci riguardano cliccate sulle varie icone)
Febbraio 2011
Amo l'Italia Japan
del 11 Aprile 2009
del 20 Luglio 2008
del 2 luglio 2007
in aggiornamento...
Dove siamo e come raggiungerci
Se impostate il navigatore, guardate su una cartina particoleggiata o navigate di Google Earth, la frazione di Patro vi apparirà come un puntino a sud ovest di Moncalvo. Una manciata di case, una vecchia scuola divenuta ristorante, la fama di un fabbricante di fischietti e ocarine in terracotta che aveva fatto diventare noto Patro tra gli appassionati del genere.
I più tecnologici potranno trovarci inserendo le seguenti coordinate nel navigatore: latitudine 45.057473° longitudine 8.298088°.
Dalla A21 (Torino - Piacenza - Brescia) prendere l'uscita Asti Est e seguire sulla strada statale 457 direzione Casale Monferrato. Seguire la provinciale oltrepassando la galleria di Moncalvo, trovere dopo circa 1 km sulla vostra destra le indicazioni per Frazione Patro. Da lì sono presenti le indicazioni Azienda Agricola Veglio Piero.
Dalla A26 uscita Casale Monferrato sud seguire direzione Asti sulla strada statale 457. Entrati nel territorio di Moncalvo al primo semaforo svoltare a sinistra direzione Grazzano Badoglio per circa 500 metri. Sulla vostra sinistra sono presenti le indicazioni Azienda Agricola Veglio Piero.
La nostra storia aziendale e di famiglia
Amiamo gli ulivi come figli, con lo stesso amore che la gente del Monferrato ha riservato alla vite.
Anche noi, i Veglio di Patro, sulle colline soleggiate che guardano Moncalvo, ai confini delle province di Asti e Alessandria, abbiamo avuto per decenni le vigne e facevamo vino. Soprattutto barbera generosa e suadente, ma anche il sapido grignolino e un po’di freisa, allegra e vivace.
Oggi su quelle stesse colline coltiviamo gli ulivi e facciamo nascere un olio extravergine, made in Piemonte.
Sì, proprio così, nato in Piemonte da olive che abbiamo visto crescere e accudito con cura. Raccolte ad ogni fine ottobre con l’antica tecnica della bacchiatura meccanica e le reti e trasferite entro un massimo di 12 ore al frantoio.
L’albero dell’ulivo per noi era solo una pianta ornamentale che ci aveva regalato un amico ligure, raccomandatoci di sistemarla in un luogo ben esposto, lontana dai venti freddi.
Quell’albero bellissimo, che ogni anno vinceva la sua battaglia vitale sul nostro inverno e ad ogni primavera metteva foglioline nuove di un verde prima tenue poi più intenso e scuro, ci ha fatto ripensare a quanta forza abbiano gli esseri viventi in natura. E abbiamo pensato che non sempre le regole dettate dall’uomo sono immodificabili. Del resto un tempo in Piemonte gli ulivi c’erano già. Lo testimonia qualche albero pluricentenario rimasto come vecchia sentinella di una stagione dagli inverni più miti e anche la toponomastica del nostro territorio.
Paesi come Olivola nel Casalese, monte oliveto nel comune di Ponzano Monferrato a due passi dal Santuario di Crea raccontano di un passato dove l’olivo e l’olio erano di casa anche nel cuore del Piemonte.
A Moncalvo invece, a memoria d’uomo, non c’erano tracce di olivi, ma bella posizione dei nostri terreni, soleggiati e riparati dai venti ci ha indotto a provare.
L’incontro con Elio un contadino floricoltore di Civezza, paesino a pochi chilometri dal mare, sulle colline di roccia sopra Imperia, ci ha dato coraggio. E’stato lui ad ispirarci.
La nostra esperienza contadina ha fatto il resto con l’aggiunta di un pizzico di concreta follia monferrina.
Ci siamo dati da fare, abbiamo viaggiato per le zone olivicole di Liguria e Toscana, chiesto consigli, sbagliato e riprovato.
Su un bel pianoro sopra la nostra casa, la cascina del Coletto, in una zona chiamata Rocca Galera, dove dalla terra emergono rocce che raccontano di ere lontane, abbiamo messo a dimora i primi 300 alberelli di ulivi. Fin dall’inizio abbiamo messo a confronto varietà diverse per valutare la loro resa e il loro adattamento climatico e al terreno.
Il primo olio è nato nel tardo autunno del 1997. E per noi fu un gran giorno, la sensazione di aver raggiunto un obiettivo, ma la strada da percorrere era ancora lunga.
Oggi gli alberi sono 1200 e il nostro è certamente il più vasto oliveto coltivato in terra piemontese oggi in produzione.